I benefici del caffè: quello che molti non sanno
Dolce o amaro, miscela arabica o miscela robusta, il caffè è ufficialmente la bevanda più conosciuta e bevuta al mondo. Ma non tutti conoscono i benefici del caffè, spesso visto come qualcosa di buona ma dannoso per la nostra salute.
E proprio come succede in tutte le storie più famose, che diventano leggenda, anche dietro al chicco di caffè troviamo moltissime curiosità, aneddoti e persino notizie scientifiche, che probabilmente non sapete ma, siamo sicuri, vi farà piacere conoscere.
È l’ora del caffè!
A che ora amate prendere il caffè? Sapete che c’è un orario migliore per sorseggiarlo? Non lo diciamo noi, ma lo dice la scienza.
Steven Miller, neuroscienziato e ricercatore dell’University of the Health Sciences di Bethesda, Maryland (USA) spiega che l’orario migliore per bere il caffè è in qualsiasi momento all’interno della fascia oraria che va dalle 9:30 alle 11:30, perché ci tutela dal creare assuefazione e dipendenza dalla caffeina.
Questo si spiega per il fatto che il nostro organismo è sincronizzato con i cicli circadiani della giornata, pertanto in alcuni momenti, come ad esempio tra le 8 e le 9 del mattino, “ci tiene già molto svegli” il cortisolo, un ormone il cui rilascio è regolato in precise fasi della giornata e che segue il ritmo sonno-veglia.
Assumere caffeina in questo momento della giornata, non solo non serve a “svegliarci, o a svegliarci di più“, ma addirittura crea assuefazione alla caffeina.
Meglio bere “na tazzulella e caffè” nella fascia oraria quindi tra le 9:30 e le 11:30, quando il livello del cortisolo tende a scendere fisiologicamente, per il prossimo picco tra le 12:00 e le 13:00.
Tolleranza zero? Provate a bere caffè!
Se alcuni studi dicono che la caffeina migliora l’attenzione e l’attività cognitiva, altri ci informano che addirittura riesca ad influire nel poterci rendere più tolleranti, più inclini a cambiare o a mettere in discussione il proprio punto di vista, immedesimandosi nell’altro.
Pearl Martin dell’Università del Queensland in Australia e il suo team hanno fatto questa scoperta, chiedendo ad un campione di 150 volontari di sottoporsi ad un test che consisteva nello scrivere su un foglio le proprie idee sull’eutanasia.
Ad alcuni partecipanti, inconsapevoli, vennero somministrati 200 milligrammi di caffeina diluiti in un bicchiere di succo di frutta.
Quando la caffeina ingerita aveva raggiunto il suo picco, cioè dopo circa 40 minuti, venne chiesto a ciascun partecipante di leggere un testo con opinioni diverse e opposte alle proprie e relatove alla eutanasia.
Ebbene, questo esperimento dimostrò che i volontari che avevano assunto la caffeina erano più propensi a mettere in discussione le personali opinioni, rispetto a chi invece non aveva bevuto il succo di frutta “corretto”.
A tutela e integrità del DNA
Gli amanti del caffè saranno inoltre felici di sapere che bere caffè regolarmente tutti i giorni aiuta a mantenere il DNA integro, perché migliora la salute dei globuli bianchi, contrastando l’ossidazione dei tessuti, e prevenendo l’invecchiamento e la degenerazione cellulare.
Alcuni studiosi dell’Università di Kaiserslautern (Germania) hanno sottoposto a un esperimento un campione di 84 uomini divisi tra “caffeinizzati” e non.
Le ricerche fatte e le analisi svolte per analizzare periodicamente il loro DNA hanno confermato che chi beve caffè ha meno rotture spontanee di filamenti del DNA nei globuli bianchi. Questo vuol dire un DNA più integro, cosa che potrebbe anche essere una ispirazione per la prevenzione di alcune patologie degenerative come Alzheimer e Parkinson o nell’insorgenza di malattie tumorali.
Una sferzata di energia
Avete presente quell’inconfondibile sapore amaro del caffè? Beh, il caffè non euforizza solo le vostre papille gustative, ma in pochissimi secondi i recettori del gusto portano questo sapore al cervello, legandolo ai recettori che di solito agganciano l’adenosina, una sostanza chimica prodotta dall’organismo e che induce sonnolenza, come effetto della stanchezza.
Il caffè quindi “stoppa” l’impulso a dormire perché inibisce la sensazione di stanchezza.
La concentrazione di caffeina nel sangue raggiunge il suo picco dopo 45-60 minuti dall’assunzione. Il fegato poi nel giro di 3-5 ore smaltisce la caffeina assunta e la stanchezza si fa risentire, segno della produzione di adenosina.
Il caffè rende felici
Il caffè nel suo viaggio sensoriale all’interno del nostro cervello, quando si lega ai recettori dell’adenosina, lo fa indirettamente anche a quelli della dopamina, un neurotrasmettitore del piacere e delle sensazioni di buon umore. Ecco perché bere una tazzina di caffè ci fa sentire bene e ci rende anche più felici!
Dal 1947 noi di Haiti Torrefazione ci impegniamo a fornire il caffè della più alta qualità, mantenendo l’aroma ed il gusto inalterati nel tempo.
Per saperne di più sui nostri prodotti e sulla produzione, vi invitiamo a dare un’occhiata al nostro sito e a contattarci per qualsiasi curiosità o informazione.